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“Ants on a Log” molto più di uno spuntino

“Ants on a Log!” Molto più di uno spuntino

Hai mai visto “The Office”, la serie TV? In una puntata la segretaria entra nell’ufficio del manager con un piatto di “Ants on a Log” ovvero un piatto di gambi di sedano farciti con burro di arachidi e decorati con uvetta. Sedano e burro di arachidi sono il “Log”, o tronco, mentre l’uvetta sono le “Ants”, o formiche e, a livello estetico, l’impressione è proprio quella che alcune formichine stiano camminando lungo un ramo. Anche se la combinazione sembra assurda, è molto più buona di quanto uno possa immaginare.

 

Conoscevo già questa preparazione, ma è stato necessario guardare tutta la serie per scoprirne il nome. Così ho fatto una breve ricerca ed è venuto fuori che esistono decine di varianti di “Ants on a Log”, una per ogni gusto e una per ogni occasione.

 

Di seguito ho selezionato cinque varianti da poter usare in diverse situazioni. Tuttavia, sono solo una minima parte di quelle esistenti, pertanto, se questo piatto ti ispira, dai un occhio in giro: troverai spunti e idee a non finire!

 

La preparazione è molto semplice ed è simile in tutti i casi: si prende un “Log” ossia un vegetale o un frutto abbastanza rigido (altrimenti si spezza) e lo si taglia per lungo; poi si sceglie una farcitura o una crema da mettere sul lato tagliato (o su quello più concavo) e, infine, si aggiungono le “Ants”, ossia un alimento di piccole dimensioni o tagliato a piccoli pezzi, da mettere sopra la farcitura e disponendoli lungo una fila.

 

 

Le versioni

 

La classica:

  • sedano, burro di arachidi e uvetta 

 

La salata:

  • sedano, fiocchi di latte (o yogurt greco o formaggio spalmabile), olive nere

 

La vegetariana:

  • carota (solo per variare un po’), hummus di ceci, pomodori secchi

 

L’insalata in mano:

  • cetriolo tagliato per lungo e scavato al centro (di nuovo, sempre per non usare sempre il sedano), crema di avocado, pomodorini

 

La goduriosa

  • banana, ricotta, gocce di cioccolato



La versione classica è ottima come spuntino pomeridiano visto che è a base di frutta secca e frutta. Poco importa se la frutta è disidratata e non fresca: c’è il sedano apposta a compensare la differenza. Al posto dell’uvetta – visto che non piace a tutti – si possono usare i mirtilli.

La versione salata e la vegetariana sono ottime da mangiare come antipasti prima di piatti a base di carboidrati come pasta, riso, polenta o lasagne. Le fibre delle verdure e le proteine dei latticini e dei legumi rallentano e modulano l’assorbimento dei carboidrati con benefici a livello di glicemia e insulina.

L’insalata in mano la puoi usare, ovviamente, come alternativa alla classica insalata. Con qualche accortezza diventa anche comoda da portarsela dietro, magari al lavoro o all’università, e fa sempre la sua figura (sempre meglio di un’insalatina triste). Se all’insalata in mano abbini delle uova sode o del salmone e aggiungi un poco di pane o gallette il tutto diventa un ottimo pasto “al sacco”.

Dulcis in fundo: la goduriosa. Questa versione è ottima come colazione dolce o come fine pasto goloso. Vuoi coccolarti? Prova la variante Deluxe! Alla preparazione base basta aggiungere un po’ di crema di frutta secca al 100% come burro di arachidi o crema di nocciole e, magari, anche un paio di fragole fresche: vedrai, te ne innamorerai!  P.s. Sostituisci la ricotta con gelato, le gocce di cioccolato con cioccolato fuso, la frutta con biscotti sbriciolati e la crema di frutta secca con granella di pistacchio e, bam, passi da: “Ants on a Log” ad un: “Banana Split”!

 
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Che differenza c’è tra la frutta secca e la frutta disidratata?

Che differenza c'è tra la frutta secca e la frutta disidratata?

Quando sentiamo parlare di frutta secca potremmo non essere certi di sapere esattamente di cosa si sta parlando. La frutta secca sono le mandorle, le noci, i pistacchi oppure la frutta secca sono l’uvetta, le bacche di Goji e simili? O, magari, sono la stessa cosa?

In questo articolo capiremo cos’è la frutta secca e cosa la differenzia dalla frutta disidratata, la categoria di alimenti dove ricadono proprio l’uvetta e le bacche di Goji.


Frutta secca e frutta disidratata

– Per frutta secca (o frutta a guscio o, ancora meglio, frutta oleosa) ci si riferisce alle mandorle, noci, pistacchi, nocciole, noci di macadamia, noci del brasile pinoli e arachidi. Un modo spartano per capire se quello che hai di fronte è un frutto secco o meno è chiederti se lo trovi venduto anche in crema (burro di arachidi, crema nocciola 100%) o in forma di latte vegetale (latte di mandorla o latte di noci).

– Per frutta disidratata si intende tutta quella frutta fresca – polposa, carnosa – che ha subito un processo di disidratazione e, spesso, anche di taglio. Fanno parte di questa categoria l’uvetta, le bacche di goji, ma anche rondelle di mela, banana, ananas, mango. Insomma, un modo per capire se hai di fronte della frutta secca o disidratata, è chiederti se esiste il corrispettivo fresco (uvetta → uva; rondelle di banana → banana intera).

– In termini di Macronutrienti (proteine, grassi, carboidrati) la frutta secca apporta grassi (per questo il termine frutta oleosa sarebbe da preferire a tutti gli altri: si capisce subito cosa contiene!) e una certa quota di proteine, mentre la frutta disidratata apporta praticamente solo zuccheri. Sia la frutta secca che la frutta disidratata sono buone fonti di fibre, minerali e vitamine. 

– Dal punto di vista “tattile” la frutta secca è dura, secca e non lascia residui appiccicosi, al contrario, la frutta disidratata è molle e lascia le mani appiccicose a causa dell’alto contenuto di zucchero e a causa del fatto che, sebbene sia disidratata, contiene ancora una piccola quota di acqua. Acqua e zucchero sono terreno fertile per batteri e, per questo, la frutta disidratata viene venduta addizionata di conservanti (e antiossidanti per mantenere il colore acceso). A dire il vero la frutta disidratata si trova spesso arricchita anche di zuccheri quindi presta attenzione a cosa prendi: scegli sempre quella senza zuccheri aggiunti e, se ti è possibile, anche quella con il minor quantitativo di conservanti.

– Siccome la frutta secca è molto dura richiede una lunga masticazione per poter essere consumata. La lunga masticazione e l’elevato contenuto di grassi rende la frutta secca molto saziante sia nel breve che nel lungo periodo. Al contrario, la frutta disidratata si mangia molto più facilmente sia per la consistenza morbida che per il sapore dolce e fruttato e, siccome è composta da quasi solo zuccheri, è anche poco saziante. Purtroppo la facilità di consumo e la scarsa capacità saziante può determinare un consumo eccessivo: in pochi minuti potresti assumere il corrispettivo di 2-3 frutti senza quasi accorgertene (e la frutta farà anche bene, ma l’eccesso sicuramente no).



Nota 1:

Anche la frutta secca (oleosa) in origine, è fresca e subisce un processo di essiccatura prima di essere venduta. Ma siccome la frutta secca “fresca” non si trova in commercio mentre la frutta fresca sì (viene venduta praticamente a fianco di quella disidratata), per comodità, pensiamo alla frutta secca come sempre secca.

Nota 2:
Gli arachidi sono legumi ma, visto che si avvicinano molto alla frutta secca sia come aspetto che come profilo di macronutrienti, vengono tradizionalmente considerati frutta secca.


In breve
La frutta secca:

  • Sono le mandorle, le noci, le nocciole, i pinoli, gli arachidi, ecc.

  • E’ fonte di grassi e, secondariamente, di proteine

  • E’ molto saziante

  • Esiste in formato latte vegetale o crema spalmabile (crema di mandorle o nocciola 100%, burro di arachidi, ecc)


La frutta disidratata:

  • E’ l’uvetta, le bacche di Goji, i frutti di bosco liofilizzati, le rondelle di mela, banana, ananas, ecc.

  • E’ fonte di zuccheri semplici

  • Non è molto saziante

  • Si tratta di frutta fresca senza acqua. In linea di massima la puoi considerare come equivalente alla frutta fresca e quindi sostituire l’una con l’altra (1 frutto fresco = 1-2 cucchiai di frutta disidratata).


Come usare la frutta secca e la frutta disidratata
Adesso che sono chiare le differenze tra la frutta secca e la frutta disidratata, vediamo come introdurre questi alimenti nella nostra alimentazione:

Frutta secca e frutta disidratata come spuntino pratico
Un mix di frutta secca e frutta disidratata (mandorle + bacche di goji, anacardi + mango, nocciole + uvetta) pesa nulla e si conserva facilmente in piccoli contenitori: l’ideale da portare in giro. 1-2 manciate e hai fatto uno spuntino sano e nutriente. Devi ridurre gli zuccheri? Usa la frutta fresca al posto di quella disidratata: è meno facile abusarne e la grande quantità di acqua che contiene sazia molto. In alternativa, sostituisci la frutta disidratata con pezzi di cioccolato molto fondente.

– Come aggiunta allo yogurt della colazione
Ad esempio, yogurt con noci e mirtilli disidratati o yogurt con mandorle e prugne. Puoi anche fare un passo in più e creare il tuo Muesli personale tritando insieme la frutta secca preferita (2-3 tipi diversi) e la frutta disidratata preferita (banane, uvetta, bacche di goji) e, infine, aggiungere dei fiocchi di avena, mais o riso. Come yogurt scegli sempre quello bianco che è privo di aggiunte strane (zuccheri, aromi). Di preferenza sceglilo intero ma, se per qualche ragione devi ridurre i grassi, sceglilo scremato. 

– Come ingrediente per tisane (frutta disidratata) o per preparazioni culinarie (frutta secca)

I frutti di bosco liofilizzati (lamponi, mirtilli, fragole, more) e gli agrumi disidratati (limoni, arance) contengono pochi zuccheri e molto sapore: puoi provare ad aggiungerli nella tua tisana, da soli o insieme a spezie (cannella) per esplorare gusti e aromi diversi. Potresti provare la tisana rooibos + mirtilli disidratati + cannella: quando avevo il “pallino” per le tisane la prendevo sempre la sera e non era piuttosto buona (inoltre è facilissima da fare in casa!). La frutta secca, invece, è un’ottima aggiunta per le insalate (noci, mandorle) o come “topping” per primi e secondi piatti (pinoli – come nel pesto! Oppure granella di pistacchio – sul salmone, ad esempio).

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Non ti piace il cioccolato molto, tanto, troppo fondente? Come fregare il nutrizionista scegliendo un cioccolato più dolce, ma sempre sano

Non ti piace il cioccolato molto, tanto, troppo fondente? Come fregare il nutrizionista scegliendo un cioccolato più dolce, ma sempre sano

Se sei mai stato da un nutrizionista ti avrà sicuramente chiesto se ti piace il cioccolato molto fondente (80-90% se non peggio) e, ad una tua risposta negativa o poco entusiasta, magari ti ha fatto pure una “testa tanta” su quanto sia più sano mangiare il cioccolato molto fondente rispetto a tutti gli altri tipi (che tu l’abbia chiesto o no).


Tuttavia, se non conosci i vantaggi del cioccolato molto fondente, mi prendo l’onore di spiegarteli (che tu lo voglia sapere o no):


  • Più è alta la % di cacao più è bassa la % di zucchero (semplificando: un cioccolato al 50% sarà formato da 50% di cacao e poco meno del 50% di zucchero. Un cioccolato al 90% sarà formato dal 90% di cacao e poco meno del 10% di zucchero. Una bella differenza!).
    Lo zucchero è una sostanza difficile da gestire ed è facile assumerne in eccesso senza accorgersene. Meglio ridurre al minimo le fonti di zucchero nascosto (cioccolata, yogurt aromatizzati, biscotti) e usare lo zucchero (o alimenti molto zuccherini come marmellata, miele e creme dolci) in maniera consapevole ossia, sapendo che lo si sta usando. In altre parole, aggiungere zucchero (o alimenti ricchi di) ad un pasto/bevanda è ben diverso che mangiare un alimento ricco di zuccheri nascosti per il semplice fatto che nel primo caso sai – sei consapevole – che stai usando zucchero, nel secondo no e, di conseguenza, è più facile assumere quantità eccessive di zucchero. 
    Non sottostimare la quantità di zucchero che puoi assumere tramite alimenti ricchi in zuccheri nascosti: 20 g di cioccolato (i classici 2 quadratini) al 50% apportano 2 cucchiaini di zucchero; il cioccolato al 70% 1 cucchiaino; al 90% 1 puntina di cucchiaino. Di nuovo, la differenza è notevole e diventa rilevante se si ha l’abitudine di mangiare spesso il cioccolato, magari un solo quadratino per volta, ma con assunzioni ripetute, ad esempio, dopo i pasti e durante la giornata “al bisogno” (con un cioccolato al 70-75% a fine giornata puoi assumere anche 4 cucchiaini di zucchero, con un cioccolato al 90% poco meno di 1).


  • Più alta è la % di cacao più alta sarà la quantità di antiossidanti, polifenoli, magnesio e triptofano apportati dal cioccolato con benefici che si ripercuotono sulla salute fisica, sul benessere e sull’umore. 


Detto questo non tutti amano il sapore molto amaro e la sensazione di avere la bocca legata (causata dai tannini, delle sostanze polifenoliche) del cioccolato veramente fondente. Ma, per fortuna, esiste un modo per “fregare” il sistema e mangiare cioccolato finto fondente (50%) o poco fondente (60-70%) senza apportare, al contempo, eccessive quantità di zuccheri e senza perdere troppo “potere salutistico”. 

L’unica cosa che devi fare è scegliere la cioccolata con frutta secca come mandorle o nocciole. La frutta secca è virtualmente priva di zuccheri e, nella cioccolata, viene usata dal 20 al 35% abbassando molto la quantità totale di zucchero. Tra l’altro la frutta secca è fonte di polifenoli e triptofano risultando, così, un buon surrogato del cacao.

Cioccolate al 50-70% con frutta secca sono gradevoli al palato grazie alla nota dolce data dallo zucchero, dal sapore del cacao e dal sapore della frutta secca. Non sono un sostituto tout court della cioccolata molto fondente, ma possono essere una scelta alternativa di tutto rispetto nei periodi in cui senti di aver più voglia di dolce (ad esempio, vicino al ciclo mestruale o dopo una giornata molto pesante). 

Puoi usare questi tipi di cioccolate anche come un modo per passare, piano piano, a cioccolate molto fondenti. Alla fine è questione di abitudine, come ci siamo abituati a mangiare alimenti fin troppo dolci possiamo abituarci a mangiare alimenti poco dolci. Anzi, ti stupirai a) di quanto sia facile passare ad alimenti con pochi zuccheri in poco tempo b) di quando, poi, ti faranno schifo quegli stessi alimenti che prima adoravi.

Infine, un buon utilizzo di queste cioccolate, è di impiegarle come alternativa al cioccolato al latte per i bambini, per i quali è normale non apprezzare il sapore amaro del cioccolato molto fondente.


Nota: Se nella cioccolata c’è scritto solo “fondente” allora è un cioccolato fondente al 50%. Percentuali superiori (60-70-80-ecc %) vengono sempre riportate e sono chiaramente leggibili sia sulla confezione che sulla lista degli ingredienti. Negli ingredienti trovi facilmente anche la % di frutta secca usata. Di solito questa si aggira sul 20-25%, ma sono comuni anche percentuali più elevate come il 30-35%. Scegli il grado di fondente più alto possibile, ma che riesci a tollerare (60-75% sono ancora “dolci” al palato) e la più alta percentuale di frutta secca disponibile o, comunque non meno del 25% (più per una questione di sapore che di salute: se voglio mangiare una cioccolata alla nocciola vorrei che, almeno, sapesse di nocciola!).

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12 esempi di primi piatti completi

12 esempi di primi piatti completi

I primi piatti completi sono piatti a base di pasta o altri cereali, ossia a base di alimenti che apportano Carboidrati, completi di un condimento che apporta Proteine (da carne, pesce, uova, latticini o alternative vegetariane), Grassi (principalmente da olio di oliva) e, in molti casi, anche Verdure.


Il bello di questi piatti risiede nella comodità – una sola preparazione apporta tutti i nutrienti necessari così non devi preparare mille cose diverse – e nella praticità – perché il sugo lo puoi fare al momento oppure lo puoi cucinare quando ti è più comodo per poi congelarlo e usarlo al bisogno.


Di seguito vedrai 12 (e più) esempi di piatti completi. Le ricette sono raggruppate per fonte proteica e per tempo di preparazione. Per praticità ci riferiremo sempre alla pasta quando parleremo di “primo piatto”, ma nulla ti vieta di usare, al suo posto, riso, altri cereali o, magari, gnocchi o polenta.


Suddivisione per tempo di preparazione

– Da preparare prima: Il sugo richiede diverso tempo di preparazione, ma può essere fatto in quantità, congelato e poi usato al bisogno.


Da preparare al momento: il sugo si prepara nel tempo necessario per cucinare la pasta ottimizzando, così, i tempi in cucina.


Istantaneo: il sugo non richiede preparazioni particolari e può essere aggiunto al piatto direttamente oppure, al massimo, fatto saltare un paio di minuti nella pentola con la pasta. Ottimo nel caso in cui tu abbia a disposizione della pasta o dei cereali già pronti, magari avanzati dal giorno prima..


Nota:

Molte ricette includono anche le Verdure ma, nel caso in cui non siano presenti, è sufficiente mangiare delle verdure crude a inizio pasto (o durante la preparazione del pasto) per essere “a posto”. Per altri spunti leggi questo articolo, soprattutto la parte riguardante il “Tupperware Magico”. 



12 esempi di primi piatti completi


Con carne

  • Da preparare prima: Ragù
    Dei ragù ne parlo approfonditamente in questo articolo: a cui ti rimando. Nell’articolo trovi tutti i passaggi necessari per fare il ragù di carne, oltre a diverse varianti.

  • Da preparare al momento: prosciutto cotto e piselli
    In una padella scalda l’olio, aggiungi la cipolla a pezzi, aspetta che la cipolla imbiondisca e poi aggiungi i piselli ancora surgelati. Prosegui la cottura per qualche minuto prima di aggiungere un po’ di acqua o del brodo. Intanto che i piselli cuociono taglia a quadretti il prosciutto cotto oppure apri la confezione di prosciutto cotto a dadini. Aggiungi il prosciutto cotto alla padella con i piselli e prosegui la cottura finché i piselli non diventano morbidi. Aggiusta di sale, pepe e spezie a piacere. Quando la pasta è pronta ti basterà unire pasta e sugo e sei a posto. Se hai voglia e hai tempo puoi provare ad aggiungere della panna da cucina al prosciutto cotto e piselli oppure puoi frullare prosciutto cotto e piselli con un po’ di acqua di cottura in modo da renderli una crema.


  • Istantaneo: sfilacci di cavallo
    Alla pasta cotta aggiungi gli sfilacci di cavallo, un po’ di olio e parmigiano e sei a posto. Ricetta rapida, ma un po’ asciuttina al palato. Se hai delle verdure cotte avanzate, può essere una buona idea spezzettarle e unirle al piatto (il top sarebbe frullarle sempre le verdure cotte avanzate con un po’ di acqua e olio, in modo da avere una crema di verdure da usare come si vuole – come condimento per la pasta o come salsa per accompagnare un secondo piatto).


Con pesce


  • Da preparare al momento: gamberetti e totani congelati
    In realtà va benissimo qualsiasi pesce congelato, l’importante è che sia a piccoli pezzi in modo che la cottura sia molto veloce. In una padella riscalda dell’olio e dell’aglio, aggiungi gamberetti e totani, sfuma con del vino bianco. Prosegui la cottura (il pesce dovrebbe buttare abbastanza acqua: ma se risulta troppo asciutto, però, aggiungila tu). Quando il pesce è cotto o quasi aggiungi la salsa di pomodoro. Scola la pasta, magari al dente, uniscila alla padella con il sugo e prosegui la cottura ancora per qualche minuto.


  • Istantaneo: tonno e pesto
    Unisci del tonno in scatola sgocciolato a del pesto e mescolali insieme. Aggiungi il sugo al primo piatto. Non serve salare perché tra tonno e pesto il sugo è fin troppo saporito. Se li hai, aggiungi dei pomodorini crudi a pezzi i quali, oltre fornirti la parte di Verdure, bilanciano la sapidità del piatto.



Con uova o latticini

  • Latticini

  • Istantaneo: Stracchino e rucola
    Fai saltare in una padella la pasta con lo stracchino. Aggiungi acqua per regolare la cremosità. Dopo che stracchino e pasta si sono uniti aggiungi la rucola e sei a posto.


  • Da preparare al momento/Istantanea: yogurt/ricotta
    Istantanea: diluisci lo yogurt bianco o la ricotta con acqua (può anche essere quella della cottura della pasta) fino a che diventa una crema che userai, poi, per condire la pasta. La pasta condita in questo modo non è il massimo – sono sincero – pertanto valuta se aggiungere del parmigiano grattugiato (abbastanza/tanto) o tonno (yogurt + tonno non è male) o patè di olive (ricotta e patè, ha il suo perché) per migliorare il sapore.
    In alternativa, ma diventa un “da preparare al momento”: intanto che la pasta si cucina prepara delle verdure trifolate (esempio: zucchina + carote + cipolla per la versione con lo yogurt / radicchio + cipolla per la versione con la ricotta). Quando la pasta è pronta unisci tutto (pasta + crema di yogurt o di ricotta + verdure trifolate): sembra cattivo, ma non è per niente male.



  • Uova

  • Da preparare al momento: la carbonara, ovvio!
    Di questa ricetta non dirò nulla siccome molti hanno già la propria versione preferita. E poi non sono proprio tradizionalista (uso parmigiano al posto del pecorino e uso almeno un albume insieme ai tuorli) e non vorrei inimicarmi nessuno (una volta, per disperazione, ho usato del macinato al posto del guanciale).


  • Alternativa “da preparare al momento”: uova strapazzate
    Trita (tanta) cipolla e falla imbiondire in una pentola con un po’ di olio. Aggiungi un po’ di acqua e metti il coperchio e la fiamma bassa: la cipolla deve arrivare a sfaldarsi, a diventare quasi una crema. A parte, in una ciotola, rompi, sala e sbatti le uova. Quando la pasta è quasi cotta scolala e versala nella padella con la cipolla. Aggiungi le uova sbattute e continua a cucinare finché l’uovo si rassoda. Per riso/cereali: versa prima le uova nella pentola cucinale finché sono quasi cotte e poi aggiungi il riso o i cereali.




Vegan


  • Da preparare al momento: hummus
    All’acqua della pasta aggiungi un po’ di piselli surgelati (è un passaggio facoltativo, ma i piselli danno una nota dolce a tutto il piatto). A parte prepara l’hummus: aggiungi i ceci cotti in un pentolino, insieme al succo di limone, alla salsa tahina, al sale e all’aglio. Usa anche tutte le spezie e erbe che ti piacciono, ad esempio, la paprika e il sumac, ci stanno proprio bene. Frulla tutto con un minipimer, aggiusta la densità dell’hummus con l’acqua (va bene quella di cottura della pasta). Scola la pasta, unisci l’hummus e hai fatto.

  • Istantaneo: tofu
    Taglia il tofu a cubetti o sbriciolalo con le mani (dipende anche dal tipo di tofu: ci sono quelli cremosi, che si sfaldano solo a guardarli, e quelli duri che, invece, possono essere tagliati a cubetti o possono essere sbriciolati con le mani).
    Fai saltare la pasta cotta con il tofu, aggiungi della frutta secca (pinoli o noci per stare sul classico. Altrimenti puoi usare la frutta secca che preferisci. Se ti va puoi usare anche le creme 100% magari stemperate con un po’ di acqua per renderle più cremose). La frutta secca apporta minerali e qualche proteina in più oltre a dare sapore. Prosegui la cottura per qualche minuto giusto per far amalgamare bene i sapori. In linea di massima può bastare così, ma nulla ti vieta di aggiungere della rucola, dei pomodorini, tutte le erbe e spezie che vuoi (basilico tra tutti) o, anche, eventuali avanzi di verdure cotte.


Se sei vegano cerca di introdurre nella tua alimentazione cereali e pseudocereali come quinoa, kamut, grano saraceno, amaranto e riso selvatico. Questi cereali sono più ricchi in proteine e/o più completi dal punto di vista aminoacidico rispetto alla classica pasta o al classico riso. Tuttavia, non c’è bisogno di mangiare solo questi cereali, cerca sempre di farti guidare dal gusto e non obbligarti a mangiare qualcosa che non ti piace (ad esempio grano saraceno + hummus è stato un mio must per anni da quanto mi piaceva, mentre l’amaranto non mi è mai andato giù). Al posto del parmigiano insaporisci con il lievito alimentare (apporta vitamine del gruppo B e, in particolare, apporta la B12, una delle vitamine a cui i vegani devono prestare attenzione perché possono risultare carenti).


Spero proprio che questi esempi ti possano essere d’aiuto. Tutto quello che hai letto l’ho provato nel corso degli anni e alcuni di questi condimenti li ho consigliati alle persone che seguo. Ad ogni modo, cerca di trovare da te le tue versioni di primi piatti completi – quelle che ti piacciono e quelle con cui ti trovi bene – perché non c’è davvero niente di meglio della “propria” cucina.


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Prendi appuntamento con il divertimento

Prendi appuntamento con il divertimento

Perdona il titolo un po’, come dire, imbarazzante o, per usare un termine più attuale: cringe. Ma, aldilà del titolo, vorrei parlarti di un argomento che mi sta molto a cuore. Una delle cose che ho notato lavorando è che, se la persona che seguo non ha momenti di distrazione e svago ricorrenti nella sua vita, difficilmente ottiene dei risultati dal suo percorso. Se c’è perdita di peso questa si blocca presto e, anche variando gli approcci dietetici, la situazione non si smuove. L’attività fisica, anche se calibrata sulle caratteristiche della persona, non porta grandi benefici anzi, sembra quasi sortire un effetto contrario: invece che sentirsi meglio e più forte, la persona si sente peggio e più debole.


Non mi piace generalizzare, ma è qualcosa che noto di frequente nelle donne e negli uomini tra i 45-55 anni, in piena carriera (magari in un ambito “tosto” oppure sono liberi professionisti o piccoli imprenditori), con una famiglia da gestire (figli piccoli oppure grandi, ma non ancora autosufficienti) e, magari, con rogne economiche e/o problemi nella famiglia di origine (genitori anziani, “beghe” familiari). Le donne sembrano soffrirne molto di più, forse per il duplice ruolo di responsabilità familiare e lavorativa che viene ancora loro, non proprio sottilmente, imposto.


Comunque chiudiamo questa digressione e andiamo dritti al sodo.

Ammettendo che:

  • il problema non è quello che si sta facendo dal punto di vista del benessere (dieta, esercizio, cura dei propri ritmi biologici) 

  • e che non è possibile lavorare sul lato “problemi lavorativi e personali” ora (anche se sarebbe probabilmente la chiave di volta)

L’unica opzione che rimane è quella di lavorare sul lato del riposo & relax insistendo sul trovare dei propri momenti dove staccare e svagarsi.

“Mi piacerebbe, ma non ho tempo / ho troppe responsabilità / ho troppe cose da fare” è la risposta che mi sento dire tutte le volte. E lo capisco bene, hai altre priorità nella tua vita, il punto è che anche staccare e rilassarsi dovrebbe essere una tua priorità. Divertirsi e svagarsi non sono aspetti superficiali ma, bensì, aspetti portanti del tuo benessere. Se non ci sono non ti “sostengono” e, prima o poi, “crolli”.

Per riuscire a dare la giusta importanza allo svago e distrazione puoi provare a considerare questi momenti come se fossero appuntamenti di lavoro. Pertanto:

  • prendi la tua agenda

  • segna un appuntamento di 1 ora 1 giorno di QUESTA settimana

  • non pensare a trovare un momento totalmente libero da impegni. Non sarà dando la precedenza a tutto il resto che troverai un momento per te. Considera quest’ora come se fosse un appuntamento di lavoro. Non è forse vero che trovi spazio per inserire un cliente in più (magari rimodulando gli impegni limitrofi)? Non è forse vero che riesci ad andare dal commercialista che ti ha chiamato all’ultimo minuto anche se la tua mattinata era piena? E’ la stessa cosa: Non cercare, ma trova il tempo.

  • in quest’ora fai quello che vuoi. Magari puoi fare quella passeggiata che dici tanto di voler fare, ma che non trovi mai il tempo per farla davvero. Oppure puoi fare un po’ di stretching, ci sono routine di esercizi che durano 10 minuti e che ti lasciano piacevolmente rilassata. Oppure vai dall’estetista o vedi un amico o leggi il libro che sta fisso sul comodino da 3 anni oppure guarda una puntata della tua serie preferita. Se nulla di tutto questo ti ispira, le prime volte puoi passare quest’ora a capire cosa ti piace o cosa ti andrebbe di provare.

  • prendi questo appuntamento ogni settimana per le prossime 6-8 settimane.

  • senza eccezioni.


That’s all. E’ poco, ma è un inizio. Con il tempo, si spera, noterai che dare il giusto spazio al relax (magari più di 1 ora a settimana!) non toglie nulla e non danneggia i tuoi impegni e responsabilità. Anzi, l’effetto di ricarica che ti dà svagarti ti permette di affrontarli con più serenità e con maggiori energie.

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E se fosse solo acqua?

E se fosse solo acqua?

Il primo peso che perdi quando ti metti a dieta è acqua, si sa, ma l’acqua è anche il primo peso che accumuli quando sei a dieta e stai facendo tutte le cose per bene.

Se dopo 2 settimane che hai iniziato la dieta, l’ago della bilancia non si muove e ti vedi peggio di prima, sappi che è tutto nella norma: è solo l’acqua che ti gioca un brutto scherzo. Leggi qui: https://oukside.com/blogs/feel/whooshing

Per scoprire cosa sta succedendo e cosa fare per liberarti dell’acqua in eccesso, ottenendo un dimagrimento così rapido da sembrarti magico.

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Ti hanno vietato le piadine nella dieta? E perché?

Ti hanno vietato le piadine nella dieta? E perché?

Una piadina media apporta circa 50-60 g di Carboidrati. Più o meno la stessa quantità di carboidrati presenti all’interno dei canonici 60-80 g di pasta o riso. E, allora, perché vietare le piadine in una dieta? Non c’è alcun motivo, anzi, la piadina può essere un ottimo e rapido sostituto di un primo piatto.

L’unica cosa a cui devi prestare attenzione è la farcitura. Basta poco per rendere la piadina realmente nutriente e bilanciata e non un piatto di ripiego a base di avanzi del frigo. Non ti preoccupare, anche se hai fretta o poco tempo, puoi creare un piatto buono e sano completo di tutti i macronutrienti: Carboidrati, Proteine, Grassi e Verdure. E, siccome la piadina apporta Carboidrati, ti basta solo pensare al resto.


Per creare un pasto completo e sano, alla piadina abbina:

  • Proteine
    Affettato magro come prosciutto crudo sgrassato, fesa di tacchino da banco, bresaola, porchetta. Formaggi magri, anche spalmabili. Non sono un fan del “no grasso”, sono solo un fan delle salse e condimenti: qui scegliamo fonti magre solo per poter abbondare con salse e condimenti dopo.
    Altrimenti, fonti proteiche “grasse” sono le uova (ottime – te lo giuro – strapazzate con un po’ di formaggio tipo sottiletta. Metti tutto nella piadina, arrotola per bene e… uao) e la classica e sempre ottima mozzarella.

  • Verdure
    Ottime tutte le verdure grigliate (zucchine, melanzane, peperoni) o la classica lattuga e pomodoro. Cipolle? Senz’altro! Magari caramellate con un goccio di salsa di soia e zucchero (si, lo so, lo zucchero è zucchero però dai, se mangi la piadina con le cipolle caramellate una volta ogni tanto, cosa vuoi che ti faccia?)

  • Salse e condimenti (grassi)
    Maionese, senape, formaggi grassi (brie, fontina, gorgonzola), pesto, patè di olive o di pomodori secchi: hai l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda il condimento. Puoi anche usare una base poco grassa come dello yogurt, della ricotta o dell’hummus, unire una o più delle salse elencate, creare così il tuo personale “dressing” e usarlo in abbondanza!


Esempi piadina (usali come spunto: ti invito sempre, a trovare da te, le ricette che ti piacciono):


  • piadina porchetta, salsa yogurt-maionese e zucchine grigliate.

  • piadina fesa di tacchino, hummus, insalata e pomodori.

  • piadina calda con pomodoro, mozzarella (vera o le versioni “light” a ridotto contenuto di grassi e alte in proteine) e pasta di acciughe/olive/quello che vuoi.


Potrei andare avanti ancora per molto, ma non il caso: il solo elencare questi esempi mi ha messo una certa fame. 

Ad ogni modo volevo aggiungere solo una cosa prima di concludere: nel caso in cui la tua piadina sia priva di verdure sappi che potresti trovare bene con il “Tupperware Magico” ovvero preparando un contenitore di verdure croccanti già pulite e tagliate da conservare in frigo e usare al bisogno. Qui, tutti i dettagli.


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Mia nonna è una Biohacker!

Mia nonna è una Biohacker!

Il biohacking è interessante, ma non farti prendere in giro:  prima di acquistare libri da 60 o corsi da 200 euro…. parla con tua nonna.

Cos’è il biohacking e cosa c’entra tua nonna? Leggi l’articolo e scoprilo: https://oukside.com/blogs/insights/grandma-biohacker


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2 ricette per innamorarsi dei broccoli

2 ricette per innamorarsi dei broccoli

Non ti piacciono i broccoli? Sicuro? O magari non ti piacciono perché li hai sempre mangiati cotti al vapore e sconditi?


Uno dei problemi della dietetica e dell’alimentazione “sana” in generale (virgolette messe apposta) è quello di aver fatto credere che le verdure fanno bene solo se mangiate cotte al vapore o bollite, condite, al massimo, con un filo d’olio rigorosamente a crudo. Sale? Neanche a parlarne.


Ma non ha senso: è ovvio che una verdura preparata in questo modo faccia schifo. Prova a mangiare della pasta in bianco e senza sale e poi vienimi a dire che ti piace tanto quanto una semplice pasta al pomodoro. Se, poi, il confronto lo fai con una carbonara o della pasta al forno, beh… a questo punto stiamo parlando di due mondi totalmente diversi. Perché si sia arrivati a credere che l’alimentazione sana debba essere castrante per il palato non lo so proprio, forse deriva dalle stupidate americaneggianti: “no pain, no gain” dove solo se soffri (pain) ottieni risultati (gain). Ad ogni modo, in verità, non sarà soffrendo che otterrai i risultati desiderati e, anche se, la verdura bollita è meno calorica di una verdura soffritta in olio ti assicuro che non è quello che conta nel dimagrimento. E, anche se contasse, una verdura soffitta (che diciamo dà + 5 punti/mese per dimagrire) piace e si può mangiare “per sempre”. Una bollita (diciamo che dà il triplo in termini di dimagrimento + 15 punti/mese) la mangi finché ti obblighi: dopo 4-6 settimane molli e sei punto a capo. Meglio +5 punti/mese dimagrimento che puoi tenere per anni piuttosto che +15 punti/mese che ti fanno dimagrire di più nel breve termine ma il dimagrimento rimane, appunto, confinato nel breve termine. Dai, sto filosofeggiando, passiamo alle ricette.


Broccolo e salsiccia (ottimi con la pasta!)

Pulisci, rimuovi le parti più fibrose e taglia a piccoli pezzi i broccoli. Metti i broccoli in acqua fredda e falli bollire. Per la quantità di acqua regolati in base a quello che vuoi farci: se vuoi mangiare broccoli e salsiccia da soli, usa poca acqua, se vuoi approfittare e farci una pasta, usa l’acqua che useresti per cucinare una pasta. A parte togli il budello della salsiccia e tritala con i rebbi di una forchetta. Se il budello è commestibile puoi anche lasciarlo e tagliare la salsiccia in pezzi della dimensione che preferisci. Cucina la salsiccia in una padella con un po’ di olio e sale e aggiungi le spezie preferite. Sfuma con vino bianco. Usa una forchetta per capire se i broccoli sono pronti: devono risultare morbidi, ma non sfatti. Scola i broccoli e aggiungili alla padella con la salsiccia e le spezie, prosegui la cottura in modo da rimuovere l’acqua in eccesso e unire i sapori.

Per pasta con i broccoli e salsiccia: quando l’acqua con i broccoli ha preso bollore butta la pasta (es. orecchiette). Una volta che la pasta è pronta dovrebbero esserlo anche i broccoli: scola la pasta avendo cura di conservare un po’ di acqua di cottura (che userai per regolare la cremosità del sugo). Unisci la pasta e i broccoli alla padella con la salsiccia. Prosegui la cottura in modo da rimuovere l’acqua in eccesso e unire i sapori. Spezie e sapori consigliati sono rosmarino, peperoncino, aglio e semi di finocchio (questi da aggiungere a fine cottura).



Broccoli gratinati al forno

Pulisci, rimuovi le parti più fibrose e taglia a piccoli pezzi i broccoli. Fai bollire i broccoli per qualche minuto, senza che si cucinino del tutto. Dopodiché scolali e mettili da parte. In una pirofila crea un fondo di besciamella, metti uno strato di broccoli, aggiungi besciamella e parmigiano grattugiato, fai un altro strato di broccoli, di nuovo aggiungi besciamella e parmigiano. Nell’ultimo strato oltre al parmigiano aggiungi un po’ di pangrattato. Cucina in forno statico a 200° per un quarto d’ora circa. Usa la funzione grill alla fine per dorare la superficie.



Quelle che hai visto sono due ricette con i broccoli sicuramente diverse dalle classiche che vengono di solito proposte in blog di nutrizione. Quello che vorrei mostrarti ora è che piatti del genere non differiscono poi tanto dai classici piatti da dieta.


Primo piatto da dieta

Molti primi piatti classici da dieta sono composti da cereali (pasta, riso, grano saraceno) conditi con sugo di verdure (melanzane, carote, fagiolini) a cui si aggiunge una piccola componente proteica (gamberetti, formaggio fresco, sfilacci di cavallo). Ora, piatti del genere in cosa differiscono – esattamente – da un piatto di pasta con broccoli e salsiccia? Anche in questo caso viene rispettata la composizione classica data da cereali (pasta), verdure (broccoli) e componente proteica (salsiccia), eppure è raro che preparazioni del genere vengano proposte. 


Piatto low carb

Un discorso simile si può fare quando si parla di piatti Low Carb. Se non lo sai i piatti Low Carb sono piatti in cui i carboidrati sono presenti in minima quantità rispetto alle proteine, ai grassi e alle verdure. Esempi classici di piatti Low Carb sono carne o pesce (pollo, tacchino, orata), con verdure (zucchine, insalata, spinaci) e pochi carboidrati (qualche pezzo di patata, un paio di bocconi di pane) e olio e semi come fonte di grassi. I broccoli gratinati, di per sé, apportano verdure (broccoli), grassi (besciamella, parmigiano) e carboidrati (pochi, da farina per la besciamella e dal pangrattato per la doratura). La componente proteica è pressoché assente fatta eccezione per le proteine presenti nel parmigiano. E’ sufficiente, quindi, abbinare una fonte proteica (affettato, tonno in scatola per avere delle scelte rapide. Oppure del pesce spada o delle scaloppine al limone per fare qualcosa che “ci sta bene” con i broccoli) per ottenere un piatto che, in linea massima, rispetta i principi Low Carb. Broccoli e salsiccia, da soli, apportano verdure (dai broccoli), grassi (dalla salsiccia) e proteine (sempre dalla salsiccia). Basta abbinare un po’ di pane (carboidrati) e, magari, un pizzico di formaggio da grattugiare (proteine e grassi) per ottenere, di nuovo, un piatto Low Carb.



Facciamo il punto

Il messaggio che vorrei passasse è questo:

  • I broccoli (ma tutte le verdure) li puoi preparare come vuoi, non limitarti a preparazioni che “fanno schifo”. Meglio mangiare i broccoli in preparazioni più ricche piuttosto che non mangiarli mai.

  • Molte preparazioni che, a prima vista, non sembrano da dieta sono, in realtà, uguali ai classici “piatti da dieta”. Evita di farti influenzare da certe correnti di pensiero che vogliono farti credere che esistono piatti da dieta e piatti non da dieta. Esistono gli alimenti i quali apportano dei nutrienti (Macro: Proteine, Carboidrati, Grassi, Fibre. Micro: sali minerali, vitamine, fitonutrienti) che fanno cose nel tuo organismo. Che questi nutrienti li assumi da ricette tradizionali/tue o ricette “da dieta” è pressoché indifferente (anzi, no, la differenza è che i piatti da dieta li abbandoni, quelli tradizionali/tuoi, li ricerchi).

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Migliora benessere e aspetto fisico cambiando solo la colazione

Migliora benessere e aspetto fisico cambiando solo la colazione

Quando ci si mette a dieta si pensa sia necessario rivoluzionare la propria alimentazione cambiando subito tutte le colazioni, i pranzi e le cene. In realtà non è detto, non c’è scritto da nessuna parte che bisogna fare interventi così massicci solo per mangiare meglio e per avere qualche risultato a livello estetico, di salute e di benessere.


Può bastare intervenire solo sul pasto fatto “peggio” ovvero in quello in cui sono presenti gli errori alimentari più macroscopici. Errori in grado di danneggiarti nel qui ed ora, ovvero a causa di quello che ingerisci nel pasto stesso, e nel tempo, ovvero a causa di quello che farai lungo la giornata (e settimane, mesi, anni) come conseguenza del pasto.


Nella maggior parte dei casi il pasto fatto “peggio” è la colazione in quanto è quasi sempre a base di alimenti dolci e carboidrati facilmente digeribili (fette biscottate, marmellate, creme spalmabili) e/o di scarsa qualità (brioche, biscotti e prodotti industriali).


Errori e danni nel qui ed ora

La classica colazione italiana a base di cornetto, brioche e cappuccino come anche la classica colazione da dieta a base di fette biscottate e velo di marmellata apportano carboidrati semplici e raffinati, senza fornire molto altro. I carboidrati semplici e raffinati sono quelli dolci come gli zuccheri presenti nelle creme spalmabili e nella marmellata, ma sono anche i carboidrati “non dolci”, ma facilmente assorbibili, come quelli presenti nelle fette biscottate o nei biscotti secchi della prima colazione.


Questi carboidrati sono in grado di innalzare fortemente la glicemia causando l’effetto macroscopico di:

  • sentirsi “sù di giri” in breve tempo

  • sentirsi giù dopo un’oretta o poco più, provando pure tanta fame, come un grosso buco nello stomaco. Questo succede a causa della “risposta” dell’insulina, ormone che viene secreto quando la glicemia si alza eccessivamente e, facendo entrare il glucosio nelle cellule, la riabbassa e, a volte, la riabbassa “troppo”.


Il danno nel qui ed ora è proprio causato da questi saliscendi di umore e di fame che seguono, quasi di pari passo, i saliscendi della glicemia e dell’insulina.


Errori e danni nel tempo Quando cominciamo a sentirci giù e a provare un forte senso di fame (1-2 ore dopo la colazione) cerchiamo qualcosa da mangiare, uno snack che ci tiri sù. Ma la scelta di cosa mangiare ricade, molto spesso, su quello che troviamo a disposizione nell’ambiente dove ci troviamo. Nel 90% dei casi, quello che l’ambiente offre sono a) bar, b) macchinette. In altre parole, a disposizione abbiamo solo scelte piene zeppe di merendine, snack industriali e carboidrati semplici e raffinati. Pertanto “sbagliare” la colazione porta:

  • ad avere fame poco dopo con il rischio di saziare questa fame con alimenti di scarsa qualità e in grado di causare a loro volta saliscendi di glicemia e insulina

  • ad usare caffè e bevande con caffeina per “svegliarsi” e “tirarsi sù”, rischiando di abusarne. 


– Questi saliscendi di glicemia e insulina sono i primi passi che possono portarti a sviluppare, prima, ridotta tolleranza al glucosio poi, se non si interviene, possono portarti a sviluppare il diabete di tipo II.  – Dal punto di vista del dimagrimento, ad ogni picco di insulina si “spengono” le vie biochimiche preposte a “prendere” i grassi dal tessuto adiposo e a “bruciarli” nei mitocondri, rallentando, così, il dimagrimento. – L’abuso di caffè e caffeina porta ad un maggiore nervosismo durante la giornata con ripercussioni sulla qualità della vita e delle relazioni sociali. Inoltre, l’abuso di caffeina, ti espone ad un maggiore rischio di insonnia la sera. E se dormi male aumenterai il consumo di caffè innescando un circolo vizioso.


Come correggere gli errori Come hai visto il semplice sbagliare la colazione può portare ad una serie di conseguenze serie e gravi, in grado di danneggiare direttamente il tuo benessere nel qui ed ora (fame, mood altalenante, abuso di schifezze e caffeina) e nel tempo (problemi di salute). La cosa bella è che correggere la colazione è molto semplice (ti basta aggiungere un poco di Proteine e di Grassi) e può essere anche molto piacevole (la forma e il modo in cui aggiungi queste Proteine e questi Grassi lo decidi tu, in base a quello che ti piace). Colazioni del genere sono complete dal punto di vista dei macronutrienti (Carboidrati, Proteine, Grassi) e sono anche in grado di assicurarti sazietà a lungo. Questo significa che non proverai fame 1-2 ore dopo la colazione anzi, forse, non proverai fame proprio fino a pranzo. Tuttavia, nel caso in cui ti vada di sgranocchiare qualcosa a metà mattina, sappi che la frutta secca è un’ottima scelta in grado di non impattare significativamente sulla glicemia e che puoi portare con te con facilità.


Come fare una colazione completa Sostituisci i carboidrati semplici con carboidrati complessi Ad esempio usa del buon pane (non serve che sia integrale: il buon pane del fornaio a base di farina bianca va bene. Altrimenti, altre valide scelte sono il pane integrale, ai cereali, nero o di segale) o dei fiocchi o farina di riso o di avena.

Aggiungi una fonte proteica Come yogurt, ricotta, uova o albume. Se a leggere uova un minimo ti sei schifata sappi che non devi per forza mangiarle così come sono, ma puoi usarle per fare degli ottimi pancake o mugcake (mescola le uova con la farina e un pizzico di sale e lievito per dolci. Qualche aroma: cacao amaro o estratto di cannella e sei a posto). Lo yogurt è importante che sia bianco: tutti gli yogurt aromatizzati sono pieni di zuccheri aggiunti (e se sono a zero zuccheri sono pieni di dolcificanti che possono disturbare il tuo intestino). Aggiungi una fonte lipidica o di grassi Frutta secca o crema di frutta secca al 100%, cioccolato molto fondente (80% in sù), cocco (olio o cocco rapè), avocado sono tutte ottime scelte di grassi. La fonte di grassi ti garantisce sazietà a lungo e modula l’assorbimento dei carboidrati riducendo il loro impatto sulla glicemia. (facoltativo) aggiungi una fonte di fibre Ad esempio puoi mangiare della frutta fresca, farti un estratto a base di verdure o prendere degli integratori a base di fibre solubili come il glucomannano.  Il consiglio è, però, quello di limitarti alla sola frutta fresca. Tra l’altro mangiata solo se hai voglia, altrimenti lascia stare, ci saranno altre occasioni lungo la giornata per mangiarla (negli spuntini insieme alla frutta secca, ad esempio). Gli estratti di verdure sono una buona soluzione, ma ti avviso: è una bella rogna farli – soprattutto è una rogna pulire e gestire gli scarti dell’estrattore – e difficilmente si riescono a fare ogni giorno. In commercio esistono degli estratti e centrifugati già pronti, ma costano molto e scadono in breve tempo. Piuttosto lascia gli estratti e le centrifughe per quando hai un po’ di più tempo, ad esempio, come parte di una colazione più rilassata del finesettimana. Lascerei stare anche l’integratore di fibre solubili o, comunque, non lo userei come prima opzione. Le fibre solubili non sono un sostituto tout court delle fibre che ricavi dalla frutta e dalla verdura. Tuttavia, se hai difficoltà a consumare verdure lungo la giornata (magari non per colpa tua, ma perché non sono disponibili nel luogo in cui ti trovi) oppure il pasto successivo lo farai solo dopo molte ore (oltre il normale orario del pranzo), allora le fibre solubili sono una buona opzione per sostituire in parte le verdure e per saziare a lungo.


Esempi di colazioni Vediamo ora alcuni esempi di colazioni in modo da concretizzare quanto detto:

  • Pane tostato + ricotta (da sola o mantecata con cacao o cannella) + pezzi di cioccolato molto fondente

  • Yogurt bianco intero + fiocchi di avena + mandorle 

  • Pancake a base di uova e farina di riso + crema di frutta secca 100%


Se ti va, aggiungi per ogni opzione:

  • Frutta fresca da sola (mela) o insieme al resto (banana nello yogurt o frutti di bosco nel pancake) 

  • Vero che i carboidrati semplici sono da evitare, ma un poco di miele o marmellata non hanno mai ucciso nessuno, come non hanno mai ucciso nessuno nemmeno le creme spalmabili dolci, soprattutto quando queste sono inserite all’interno di un pasto completo e sano. Ogni tanto, usale, seguendo voglia e umore, ma senza abusarne.


E basta. L’unica cosa che ti rimane da fare è trovare le tue colazioni complete in Carboidrati, Proteine e Grassi. Quelle che ti piacciono, che non senti “da dieta” e che ti vedi fare “per sempre”. Fai colazione in questo modo per almeno tre settimane di fila prima di valutare se ci sono stati dei cambiamenti a livello estetico, a livello di senso di fame percepito lungo la mattinata e a livello di benessere in generale.